Nell’ambito della Notte nazionale del Liceo Classico la scuola proprone un lavoro del regista Antonio Venturino: “Persiani” da Eschilo, una tragedia sulla guerra e sulla tracotanza di chi crede nella vittoria contando soltanto sulla forza.
Per il regista mettere in scena la tragedia di Eschilo oggi più che mai significa portare in scena l’ottusa stupidità dell’uomo incapace di apprendere dalla storia, prigioniero del proprio pensiero unico, incapace di vedere le cose, gli altri, sotto una diversa prospettiva che non sia la propria. Così, il popolo persiano, “chiuso nella coscienza del proprio potere cieco verso gli altri, visti solo come oggetto di dominio”, governato da re osannati al pari degli dei, viene trascinato da Serse, il re dei re, verso uno scontro con i Greci che risulterà fatale.
Si è partiti dalla riflessione su una famosa opera di Escher, “Relatività”, a fare da sfondo alla vicenda che si consuma alla corte di Susa.
Una immagine impossibile, composta da tante immagini possibili, ma ognuna incapace di comunicare con le altre, proprio come gli uomini che le percorrono.
Una tragedia che avrebbe dovuto insegnarci che nonriconoscere l’altro come parte integrante di noi stessi può solo portare allo scontro, che è sofferenza e dolore, nei quali è difficile distinguere vinti e vincitori.
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