Marzo 1863: è un giorno memorabile per l’istruzione pubblica in Caltanissetta, è festa grande per amministrati e amministratori, studenti e professori.
Si dichiara istituito e ufficialmente aperto il Liceo ginnasiale governativo che, dopo l’istituzione nel 1860 del Liceo Comunale provvisorio, sostituisce definitivamente il Liceo Gesuitico che era stato fin dal 1809 l’unica scuola operante a Caltanissetta. Nell’anno 1865/66 Liceo e Ginnasio sono unificati in un unico istituto intitolato a Ruggero Settimo.
Nel 1966 il Liceo cambia sede e dal centro storico si trasferisce nell’attuale istituto che allora delimitava la periferia della città ed oggi, grazie all’espansione urbanistica, si pone a “cavaliere” tra l’antico perimetro cittadino e i quartieri residenziali: dall’ex collegio gesuitico ad una costruzione anni sessanta, da un luogo intrinsecamente suggestivo e ricco di storia ad uno anonimo, ma funzionale e idoneo ad accogliere un numero sempre maggiore di studenti e a favorire lo svolgimento delle attività didattiche che richiedono spazi mirati ed adeguatamente attrezzati, anche se l’ampliamento dei servizi formativi offerti della scuola richiederebbero ormai spazi maggiori e meglio attrezzati.
La trasformazione sociale della popolazione nissena e la crescita del ceto medio borghese, determinando un considerevole aumento degli iscritti imponeva non solo il cambiamento logistico ma anche il rinnovamento dell’organizzazione interna e soprattutto della didattica. Anche a Caltanissetta, come nel resto d’Italia, quegli anni furono ricchi di esperienze innovative, segnati dall’esigenza di soddisfare i bisogni di una società in rapida evoluzione.
Gli studenti si avviavano ormai a diventare, ad essere riconosciuti, soggetti attivi dell’educazione, e presidi e docenti, uomini di cultura, si dimostrarono sensibili al cambiamento, pronti a recepire i nuovi orientamenti e a rinnovare i loro metodi di insegnamento. L’incremento delle iscrizioni, registrato negli anni settanta, subì una battuta d’arresto quando prevalse l’opinione (dimostratasi col tempo infondata) che gli studi classici non fornissero strumenti né tarati né sufficienti per consentire l’inserimento nel mondo del lavoro dominato dalla scienza e dalla tecnologia.
La tendenza si invertì a partire dagli anni novanta, innanzitutto per la “rinascita” della classicità e della sua indispensabile conoscenza al fine non solo della formazione umanistica della persona ma anche dell’acquisizione e del dominio di quelle categorie di pensiero fondanti il progresso scientifico e tecnologico. Nel nostro territorio in particolare, il Liceo faceva registrare una crescita fuori misura, grazie anche alla serietà dell’impostazione didattica e dei percorsi formativi individuati e costantemente arricchiti perché meglio rispondessero alle attese della nuova popolazione scolastica e di una società radicalmente mutata e proiettata verso conquiste sempre più avanzate.
Dall’anno scolastico 1990-1991 la scuola si è aperta all’innovazione attraverso la sperimentazione Brocca (sono nati così il Liceo Linguistico e il Classico Brocca), e ancora con la quinquennalizzazione della lingua straniera e con il Piano Nazionale di Informatica. Dal 2010, con la riforma Gelmini, i corsi Classico e Linguistico hanno proseguito secondo il nuovo ordinamento. Inoltre, dal 1° settembre 2014, è stato attivato il corso ordinamentale di Liceo Coreutico. Le sperimentazioni hanno consentito ai docenti di mettere in pratica modelli alternativi di insegnamento più vicini alla contemporaneità, e ai discenti di fruire di percorsi di apprendimento completi, attraverso un approccio differente alle discipline scientifiche, ma soprattutto attraverso lo studio di materie fondamentali, come il diritto, per la formazione completa del cittadino. La scuola, al termine dell’anno scolastico 2014/2015, in seguito all’applicazione dello specifico protocollo, ha ricevuto la nomina di “Scuola Amica UNICEF-MIUR”.